ALPINI IN LIBIA

E la nave s'accosta pian piano,
salutando Italia sei bella al vederti mi sembri una stella,
o morosa ti debbo lasciar.
Allora il capitano mi allungò la mano sopra il bastimento,
mi vuol salutare, e poi mi disse: i turchi son là.
E difatti si videro spuntare, le nostre trombe si misero a suonare le nostre penne
al vento volavano tra la bufera e il rombo del cannon.
E a colpi disperati mezzi massacrati dalle baionette i turchi fuggivano
gridando: alpini abbiate pietà. Sulle dune coperte di sabbia i tuoi alpini,
o Italia, morivano ma nelle veglie ancor ti sognavano,
con la morosa e la mamma nel cuor.
E col fucile in spalla caricato a palla sono ben armato,
paura non ho; quando avrò vinto ritornerò!

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